giovedì 12 aprile 2007

Aconito

Nome: Aconito napello
Famiglia: Ranuncolacee
Diffusione: zone di collina e di montagna
Descrizione: pianta dotata di un rizoma (fusto sotterraneo) che ogni anno emette una radice e una parte aerea. Il fusto può arrivare anche a un metro e mezzo d'altezza. I fiori possono essere di diverse colorazioni (vedi le foto in basso): caratteristici e più diffusi quelli di un bel viola acceso.

L'aconito è una pianta spontanea perenne, appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee, molto diffusa nei terreni montagnosi e collinari. Cresce bene nelle zone umide (predilige i terreni freschi e ricchi di sostanza organica) e la sua fioritura avviene fra luglio e settembre.
E' molto graziosa, ma altamente tossica. Lo sono in particolar modo le radici, che possono malauguratamente essere confuse con altri tuberi commestibili. A tale proposito sarà bene fare molta attenzione: le radici di aconito sono velenose e una quantità anche minima può essere fatale, qualora venga ingerita.
Anche gli steli e le foglie della pianta vanno maneggiati con cautela. Cito da Internet: «A volte si sono avuti intossicazioni e fenomeni irritativi locali solo tenendo un mazzo di questa pianta nelle mani, perchè i principi attivi vengono assorbiti anche attraverso la pelle». E' pertanto buona norma detergersi sempre accuratamente le mani dopo aver avuto un contatto diretto con questa pianta.



Le due immagini soprastanti raffigurano l'Aconitum napellum.
La foto qui sotto riguarda un'altra varietà di aconito, l'Aconitum lycoctonum, ugualmente pericoloso: il suo veleno veniva usato in passato per uccidere volpi e lupi, da cui il nome. Lykos, infatti, in greco significa "lupo".


E, ancora, le foglie dell'Aconito di Lamarck:

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