lunedì 3 settembre 2007

Senza mai poter dire "punto e a capo"

Sono tornata. Ho di nuovo il mio pc, la mia connessione.
In quest'ultimo mese ho terminato di mettere a posto e organizzare la nuova casa (la lavanderia giù, al pianterreno; le ortensie e le rose da rimettere in sesto; e la cucina, piccola, con le sue travi in legno, da agghindare come una scatola che dovrà contenere tutte le nostre chiacchiere, le cene consumate con le candele accese, i miei e i suoi "esperimenti"...) e, per giunta, sono riuscita a regalarmi una settimana di vacanza in questa...


(Foto della Canidia escursionista...)

... zona della Val d'Aosta, dove la Natura (che pareva dipinta dalla penna di Tolkien) mi ha coccolata, rigenerata, amata.
Sono tornata nello stesso paesino poco distante da Cogne dove andavo da bambina, addirittura ho soggiornato nella stessa pensione; e là ho ritrovato la piccola Canidia. Non se n'è mai andata, mi ha aspettata nascosta fra le montagne per tutto questo tempo, per ricordarmi (ora come non mai ne ho bisogno) chi sono.
Poiché è facile affermare la propria personalità e la propria fede quando tutto va a gonfie vele.
Più difficile, invece, è riconoscersi allo specchio quando fuori è buio e tutte le luci della casa sono spente.
Eppure è proprio adesso che devo ricordarmi di quella bambina spensierata, stravagante, che parlava da sola mentre percorreva i sentieri della valle al seguito dei genitori, inseguendo le sue storie fantastiche, gli amici immaginari... La collezionista di sassi, la ricamatrice d'aria. Ho pianto, non lo nego. Ho pianto quando sono arrivata nella nuova casa e ho pianto ieri notte, quando ho dovuto lasciarla: per il momento, infatti, dovrò accontentarmi di abitarvi per metà settimana. Da lunedì a giovedì sarò a casa coi miei genitori, nei giorni restanti con *lui* nella nostra bizzarra Casa dei Ranocchi. Solo in questo modo potremo mantenere affitto e spese nei limiti per noi accessibili.
Il problema non è *lui*; il problema sono io: da ottobre terminerà il mio lavoro in Comune e, con la tesi e l'ultimo esame di latino che incombono, difficilmente troverò tempo per un altro lavoro che mi assorba a tempo pieno, o quasi.
Per qualche mese dovrò pazientare. E' già molto avere almeno metà settimana tutta per me e possedere finalmente una casa da arredare come piace a noi, dove poter coltivare passioni, interessi, abitudini. Ed è già molto (anzi, direi che è tutto!) che, fra mille grattacapi, io e *lui* continuiamo ad andare d'accordo, riuscendo a scorgere il cielo sereno che fa capolino oltre il temporale.
E se ero un po' malinconica, quando ho iniziato a scrivere questo post, credetemi: ora non lo sono più.

Ben ritrovati.

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