lunedì 25 febbraio 2008

Escursione con sorpresa

Una particolarità del nostro Belpaese che mi fa imbestialire è che molte, troppe persone sono convinte di poter vivere senza rispettare le regole e infischiandosene tranquillamente del prossimo. «A me sta bene così. Tu arrangiati.»

La scorsa domenica mattina, come facciamo spesso in primavera e in autunno, io e Cri ci alziamo di buon'ora, per partecipare alla prima delle rilassanti passeggiate collettive di Camminare il Monferrato.
Durante queste escursioni portiamo sempre con noi il nostro cagnolino, Mickey, e amiamo restare nella retrovie del gruppo, lasciando che gli altri ci precedano - per essere più tranquilli ed evitare "incidenti diplomatici" con i quattrozampe degli altri partecipanti.
Questa volta ci siamo tenuti forse troppo distanti e abbiamo perso di vista il resto della comitiva. Arrivati nel punto in cui il sentiero campestre si interrompeva - all'imbocco di un centro abitato - abbiamo girato a destra invece che a sinistra, prendendo la direzione sbagliata. Ci siamo subito resi conto che qualcosa non andava e così abbiamo chiesto informazioni.
L'uomo che abbiamo interpellato è stato gentilissimo e ci ha spiegato come e dove avremmo potuto tornare sul sentiero, per fare ritorno a Odalengo Grande (dove la nostra macchina era parcheggiata).
Per raggiungere la stradina indicataci, siamo passati di fronte a una grande e trascurata cascina, che pareva quasi abbandonata e che faceva bella mostra di un cancello arrugginito - e spalancato.
«Aspettami qui, vado avanti con Mickey per vedere com'è il sentiero» mi dice Cri e prende con sé il cane.
Un vero colpo di fortuna perché, mentre riprendo fiato proprio nei pressi del cascinale, sento abbaiare, mi volto e vedo tre giganteschi maremmani che mi stanno correndo incontro.
«Cani!» grido a Cri, che è già abbastanza lontano ma pur sempre con Mickey al guinzaglio.
Il mio primo istinto è di mettermi a correre per raggiungerli; nella frazione di un secondo, però, capisco che sarebbe una pessima idea. Così, col cuore in gola, mi sforzo di camminare come se nulla fosse, tenendomi ai margini del sentiero e senza guardare i tre bestioni. Li sento abbaiare alle mie spalle, sento che camminano vicino a me, eppure continuo a ignorarli, ostentando una tranquillità che non ho affatto.
Cri è a qualche metro di distanza, si volta spesso indietro e, nel frattempo, cerca di trascinare via Mickey. Come mi dirà dopo, vede che i cani non abbaiano contro di me, ma contro loro due che si stanno allontanando. Io, però, che non mi azzardavo a girarmi per vedere cosa stessero facendo, non potevo saperlo e cercavo di non pensare a cosa sarebbe successo, se uno dei tre cani avesse deciso di darmi un bel morso! So che gli animali sono bravissimi a fiutare la paura e perciò cerco di mantenere la calma.

Alla fine i tre maremmani tornano indietro, ma noi siamo stati costretti a imboccare un sentiero sbagliato, che non sappiamo dove ci porterà. Di tornare indietro per riprendere la "diritta via" non se ne parla, perché dovremmo ripassare davanti ai tre pastori poco amichevoli.
Dapprima spauriti (ci sentiamo molto "Dante nella selva oscura"), a questo punto ci arrabbiamo: dovremmo smarrirci per le colline e allungare la strada di chissà quanto... solo perché il proprietario di quella stramaledetta cascina non vuole degnarsi di controllare i suoi animali e di tenere il cancello chiuso? E se a passare fosse stato un bambino (che molto probabilmente si sarebbe messo a correre), cosa sarebbe successo? Io adoro i cani, non li temo; ma, proprio perché li amo, so che vanno tenuti ed educati con attenzione e conosco bene i rischi che si corrono avendo a che fare con tre maremmani lasciati incustoditi e abbandonati a se stessi.
Oltretutto il mio piccolo ma arzillo meticcio è un attaccabrighe di prima categoria, cosa che non avrebbe facilitato un ipotetico secondo passaggio davanti ai cancelli della cascina.
Così, sconfitti ma non domati, chiamiamo il 112 ed esponiamo il nostro caso. Il maresciallo di pattuglia è molto gentile e corre subito in nostro aiuto - dopo aver fatto un bel verbale, con annessa multa, all'incurante agricoltore.
Alla fine si è perfino offerto di darci un passaggio fino a Odalengo - dato che, in seguito a questa bella avventura, lo spirito dell'escursione era svanito come nebbia al sole.

Mi dispiace per i cani, solo per loro - perché hanno un cattivo padrone. Cri, che sa essere sempre più elegante di me, ha detto al maresciallo che non era nostra intenzione far multare il proprietario della cascina. Io ho preferito tacere ma, seduta sul sedile posteriore della volante con Mickey in braccio, gongolavo e cantavo vittoria.

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