martedì 14 giugno 2011

Dell'inguaribile paura del buio

Non ho paura del "Grande Salto", se lo penso riferito a me stessa. Ne ho paura quando so che potrà toccare a qualcuno dei "miei": le persone che amo, i miei famigli.

Li adoro, i miei animali; allo stato attuale delle cose, siamo riusciti a costruire un equilibrio bellissimo, che ha del miracoloso.
Li osservo spesso: ciascuno ha il proprio ruolo, il proprio linguaggio, le proprie "capacità sottili" - e ogni elemento entra in armoniosa relazione col resto. Con gli altri famigli, con me, con la casa...

Di recente, abbiamo concluso l'atto d'acquisto per la nuova casa. Non ne ho ancora la certezza assoluta (e quando mai io ho avuto certezze assolute?), ma credo che la battezzerò "La Mandragora".
Ne ho dato l'annuncio su Facebook (maledetto arnese!), ho pubblicato qualche foto. Sono contenta, certo. L'idea di poter sistemare la nuova casa esattamente come piace a me e a C., di riuscire a ordinare gli spazi nella maniera più funzionale (finalmente!), di avere uno studio tutto per me, un orto tutto per C. e un cortile tutto per i gatti (senza pericoli)... è un ottimo carburante per la mia ben nota apatia.

Sul diario, l'altra sera, riflettevo sui luoghi. Scrivevo che «i luoghi non ci appartengono. Siamo noi che apparteniamo ai luoghi, finché possediamo respiro». E' sempre stato così.

Ed è così anche per le creature che amiamo. Sono contenta che Mickey abbia visto la nuova casa.
Adesso lui è qui, acciambellato vicino a me, mentre scrivo - come ha fatto per dodici anni di vita. E io continuo a ripetermi che, in un modo o nell'altro, devo cominciare a lasciarlo andare. E' il suo "Grande Salto", non il mio. E' per questo che sono terrorizzata.

Cagliostro lo sente. Non me lo scollo di dosso, questa mattina. Lui è il Guardiano, se ne intende di Soglie. E Clizia - Clizia lo ha visto, forse prima di tutti noi. Emma, al contrario, pare imperturbabile: anche in questo caso seguono il solito copione: lei non è forse la Rasserenatrice?

Quanto a Mickey, con lui non voglio parlare di questo. Lo tengo vicino, semplicemente - e maledico il lavoro che mi porterà lontano da lui ancora per qualche ora. Lo tengo e lo terrò, finché posso...

2 commenti:

FinnicellaBlu ha detto...

Le parole suonano sempre troppo chiassose in questi casi, anche se sussurrate in un orecchio.
Amici fino in fondo, fino in fondo uno accanto all'altra per dare e lasciar andare...lasciar andare dando tutto l'amore che nutri, da fargli portare ovunque. Fino in fondo uniti, vicini...in questa particolare situazione ancor piu' tutt'uno...uniti in un'unica bolla e tutto si muove come tra due vasi comunicanti, ciclicamente. Unione che va oltre qualsiasi spazio-tempo, piani astrali. Energia che si muove e tu trasformi in tranquillita', serenita' che doni a lui. Amici fino in fondo. Un abbraccio.
Finnicella Blu

NycteaNoctua ha detto...

So esattamente cosa provi. E per questo ti sono vicina.
Un grandissimo abbraccio :*

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