martedì 8 gennaio 2013

Che cos'è, dunque, la perfezione?


«La perfezione è terribile, non può avere figli», scriveva Sylvia Plath, sintentizzando con parole lucide e dolorose l'accezione negativa del termine.
Anche a me piace poco la parola "perfezione": mi rievoca una sterilità angelica, un'anoressica tensione al corpo immacolato, l'infelicità profonda di chi aspira al cielo (come dimenticare Angelica farfalla di Primo Levi?).
Non credo affatto all'adamantina perfezione di chi:
- si spaccia per "maestro", senza neppure rendersi conto di stare annaspando lungo il proprio cammino;
- si incolla sul volto maschere create ad hoc (la Dura e la Perennemente-Incazzata; l'Assolutamente-Coerente-con-i-propri-Princìpi; e, per contro, la Fata Buona e la Principessa-Senza-Macchia);
- chi è pronto ad aggredire e (quel che è peggio) a giudicare e non spreca tempo a com-prendere;
- chi coltiva in casa la malinconia e, per sopportarla, passa al setaccio le esistenze altrui.
Questa perfezione è pericolosa per chiunque - figurarsi per chi ha intrapreso il sentiero della maghéia, della fìsica... Perché streghe e masche sono da sempre le imperfette per eccellenza: sono coloro che zoppicano, coloro che non vedono e che vivono ai margini, in limine... A volte peregrine tenaci nel mondo concreto, "reale", e a volte disperse nell'Oltre - al di là del velo.

Non per ripetermi, ma ci troviamo di nuovo ad affrontare il discorso del viaggio attraverso le acque morte. Viaggio che ciclicamente ci si ripropone e che linearmente, di fatto, occupa tutta la durata della nostra vita terrena.

Le donne, in teoria, dovrebbero essere maestre nell'arte dell'im-perfezione:
«Avrebbero voluto catturarla e fargliela pagare, ma per legare una donna lupo ci vuole una catena fatta con rumore di passo di gatto, barba di bambino, respiro di pesce e latte d'uccello» (L. Pariani, La valle delle donne lupo, p. 184).
Purtroppo, non tutte le donne sono donne-lupo e per questo, molte di noi scelgono di piegare il capo di fronte al potere maschile, di indossare la maschera per compiacere, per omologarsi, per raggiungere la perfezione - ingannevole, sterile, infida. Ambiscono a diventare senza macchia per affermarsi in un mondo che le vuole spose e angeli del focolare; oppure, al contrario, virago sempre e comunque combattive - o, meglio, incattivite.
«[...] lingua sciolta è all'uso delle beghine; l'uomo nelle situazioni difficili più risparmia la lingua e meglio avanza verso il suo scopo. Chiaro che lo diceva perché era maschio; agli uomini non piace se le donne parlano; epperciò loro tiran fuori sempre sentenze dei seculòrum per convincere le donne a tacere» (p. 186).
Taci e abbassa il capo di fronte a chi è più forte di te. A chi conosce l'arte del sopruso, del bavaglio, della calunnia e dell'infliggere dolore. Di fronte ai "maschi" (che poi, s'intende, non sono tutti uguali...) e al potere costituito: la Chiesa, ad esempio - che nei secoli ha soffocato tra fuoco e fiamme chiunque scegliesse di intraprendere quello che ormai mi piace chiamare "il sentiero degli zoppi".
Ebbene, a questo tipo di potere e alla mancata realizzazione di (molte, purtroppo!) persone che credono di trovare la felicità indossando costumi di cartapesta, io ho capito di preferire la perfetta imperfezione di chi ha imparato a convivere coi propri difetti, senza lasciarsi mai sconfiggere da questi ultimi; di chi sa ascoltare nell'oscurità per poi risplendere con maggiore fulgore nella luce; di chi "sa di non sapere"; di chi non si preoccupa troppo di ergersi a inquisitore ma, piuttosto, considera con un sorriso le miserie altrui e prosegue sulla propria strada - perché sa che la meta è lontana, il cammino è arduo e tortuoso e non c'è tempo da perdere in chiacchiere.


Mai come in questo periodo (di caos e di paura globali) c'è bisogno di leggerezza, di silenzio, di bellezza. C'è bisogno del potere forte della memoria - unica bussola possibile nei momenti di smarrimento. Occorre avere ben presenti di quale percorso siamo figli e ad esso attenerci, costi quel che costi. La ricompensa, se avremo lavorato bene, non tarderà ad arrivare.

3 commenti:

NycteaNoctua ha detto...

Bellissimo intervento Elo! I "mentalmente schiavi" non riescono (e i FATTI alla fine lo dimostrano SEMPRE!) a rinunciare al certificato di omologa della gran massa.
E il link che hai postato? Io quando avevo visto quel film avevo pianto tutto il tempo... il tentativo di annientamento del fuoco sacro di Brigit! Come fa ancora - al giorno d'oggi - una donna LIBERA a piegare le sue ginocchia davanti a un prete e ad invocarne la benedizione?

http://www.youtube.com/watch?v=WNtRrhS5Z_Y&NR=1&feature=endscreen

Cristiano ha detto...

Molto saggio! Molte donne di questo tempo dovrebbero leggere le tue parole: ne guadagnerebbero loro e la società e, forse, qualche rapporto migliorerebbe.

Canidia ha detto...

Grazie cari...
Sono argomenti su cui sto riflettendo molto, in quest'ultimo periodo. Ciò che mi sorprende maggiormente è la... "simultaneità della follia" di molte persone.
Ma tutto serve: perfino le brutture altrui sono utili per insegnarci quale sia la giusta via da percorrere.
Baci. :)

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