sabato 21 aprile 2007

Tutti i nodi vengono al pettine

Questa mattina sono andata a sistemarmi i capelli: la frangia era cresciuta troppo e mi dava fastidio. E io o d i o tenere la fronte scoperta: è come se mi trovassi senza difese. Complessi stupidi.
Mentre Erika mi faceva lo shampoo, mi sono ricordata che oggi Valeria (la mia "ex-grande-amica", di quand'ero una ragazzina sognatrice) si sposa. L'ipocrita celebrerà il matrimonio in chiesa, non avrebbe potuto essere altrimenti.
Non so se sia stato questo, a farmi saltare i nervi - o la tensione accumulata in vista dell'esame.
Fatto sta che sono stata assalita di nuovo da un'ondata di... come posso definirlo? Nichilismo? Menefreghismo da vigliaccheria galoppante?
Mi sono sentita spogliata di tutto: in fin dei conti...

a) ho un lavoro, ma è a tempo determinato e a ottobre sarò a spasso di nuovo; a meno che non accetti il compromesso e non finisca a insegnare;
b) ho una casa, e va bene, ma è ancora tutta da sistemare, ammobiliare ecc. ecc. E mi sembra un'impresa troppo grande, da portare a termine;
c) mia madre non perde occasione per farmi saltare i nervi;
d) punto non ben definito riguardante l'università ("Oddio e se non riesco a laurearmi, e se non passo latino, e quanto ci vorrà ancora per questo benedetto pezzo di carta" ecc. ecc.).

Io non sono gelosa di nessuno. La gelosia non ha mai fatto parte del pur ampio spettro dei miei difetti. Non è per invidia che vacillo, quando metto a confronto la mia vita con quella degli altri. Piuttosto, credo che si tratti di debolezza. Caviglie troppo deboli, perché io riesca a restare in piedi anche quando il vento soffia forte.

E tutti i nodi, alla fine, vengono al pettine. E' il grande gioco degli inganni. Ogni volta che mi sento "arrivata" devo lottare con tutte le forze, per non tornare indietro, costretta dalla mia paura.

Nessun commento:

Posta un commento