lunedì 24 settembre 2007

La mia prima supplenza

Per l'arrivo dell'autunno e l'avvicinarsi dell'Equinozio avevo in mente una serie di post sull'argomento e alcune piccole creazioni grafiche da aggiungere su M.E.Icons. E poi volevo inserire nuove foto su Flickr, farvi vedere i nuovi acquisti fatti per la Casa dei Ranocchi, le streghine che ho creato per i primi mercatini de Il Cerchio del Frassino... Tante cose, insomma.
Se non ho fatto nulla di tutto questo e sono scomparsa dal blog (è stato imperdonabile da parte mia, lo so: non vi ho neppure fatto gli auguri per Mabon!), è stato per un avvenimento inaspettato che - devo ammetterlo - ha sconvolto il tranquillo scorrere delle mie giornate (lavoro in Comune al mattino, studio al pomeriggio, weekend in campagna ecc.)
Giovedì scorso, infatti, è arrivata la mia prima supplenza alle superiori! Per quindici giorni almeno, poi si vedrà: l'insegnante che sostituisco, sulla cattedra di lettere&storia in un istituto per geometri, si è fatta male a una gamba e ancora non sa con precisione quanto durerà la sua malattia.

Di colpo, perciò, mi sono vista catapultare in una realtà nuova, fra adolescenti iperormonici (la I A è una masnada di bestiole urlanti, niente di più), colleghi più o meno simpatici, registri da compilare, lezioni da preparare... E inoltre gli esami dei debiti formativi, i collegi docenti che incombono, il lavoro in Comune da mandare avanti nel pomeriggio (alla Pubblica Istruzione sono gli sgoccioli, è vero; ma fino al 30 devo comunque presentarmi in ufficio).

Non ho più tempo per nulla. Venerdì ero disperata, perché mi sentivo un pesce fuor d'acqua in tutti i senti: coi colleghi e con gli allievi. Sabato sono arrivata a Desana per le otto e alle nove e mezza mi sono infilata nel letto, senza cena: il nervosismo dei due giorni precedenti mi aveva procurato una gastrite da Oscar. Ho dormito fino alle dieci del mattino dopo, smaltendo così tutta la tensione.
Oggi è andata meglio. Poco per volta sto cominciando a prendere confidenza con le classi e, sebbene disperatamente, riesco a tenere testa anche alla tremenda I A - almeno per il momento...

Forse quest'esperienza sarà lo stimolo di cui avevo bisogno per riprendere in mano la mia tesi e, finalmente, affrontare il grande scoglio della SIS. Oppure deciderò che la scuola non è la mia strada e mi metterò il cuore in pace.
Finora, però (e lo dico quasi con una sorta di reverenziale timore), devo dire che, nonostante il panico e il nervosismo, forse... ecco... tutto sommato mi piace.
Assomiglierò a mio padre fino in fondo? Quello che è certo, è che non gli ho mai voluto così bene come in questi giorni. Senza la sua esperienza, i suoi consigli, sarei persa.

Nessun commento:

Posta un commento