domenica 2 gennaio 2011

Dei gatti, dell'equilibrio e delle corrispondenze

Da quando ho ripreso a insegnare, i miei studi vanno a rilento - lo ammetto. Passo infatti la maggior parte dei miei pomeriggi liberi a preparare le lezioni per la scuola, piuttosto che a "spulciare" i numerosi saggi che mi aspettano!
E' un sacrificio che non mi pesa, però: insegnare mi piace, l'ho sempre trovato molto creativo; e ancora di più lo è in una scuola di adolescenti "problematici" come quella in cui mi trovo ora.
A dispetto del mio scarso tempo libero (cosa di cui mi lamento spesso, a rischio di diventare monotona: chiedo scusa per questo a tutti gli sporadici lettori di questo quaderno virtuale...), di recente mi sono trovata a riflettere sul fuoco, sulla sua invadenza all'interno della mia vita.
Altrettanto di recente e al contempo, tuttavia, ho meditato parecchio sull'importanza del gatto nella mia vita movimentata.

Non è casuale che abbia deciso di aprire il mio primo blog dichiaratamente autobiografico (e, no, non metterò qui il link!) proprio in questo periodo; né è casuale che l'abbia intitolato proprio a uno dei miei più spudorati amori felini. (Avrete già indovinato di chi si tratta...)
I gatti hanno da sempre costituito un tratto distintivo del mio carattere, del mio essere IO nel mondo: tanto per fare un esempio, entrambi i miei genitori - per quanto amanti degli animali - hanno sempre preferito i cani ai gatti. Mio padre (da cui ho ereditato il carattere e molte passioni), addirittura, si trova in imbarazzo a trattare coi gatti: lo si intuisce dalle sue carezze, dai gesti che riserva ai felini domestici con cui entra sporadicamente in contatto.
Io, al contrario, fin da piccolina - pur amando moltissimo i cani, come dimostra il mio rapporto col fedele Mickey - ho sempre avuto un legame speciale coi gatti. Mi seguivano, mi "parlavano", apprezzavano il rispetto che, pur bambina, sentivo di dovere loro.
Il gatto è l'animale magico per eccellenza - e ogni gatto lo è a modo proprio, in misura maggiore o minore.
Il primo gatto con cui abbia condiviso parte della mia vita è stata Atena. Nomen omen est: lei è stata la Guerriera, l'Indomabile e, nonostante il suo caratteraccio, l'ho amata in maniera viscerale. Negli anni della mia ribellione adolescenziale, lei era forte quando io mi trovavo (mio malgrado) a essere debole. Lei era opulenta (sette chili di miciona tigrata), mentre io pesavo trentotto chili e mi cullavo nel torpore dell'anoressia.
Dopo la morte di Atena, mia madre non volle saperne di prendere altri gatti: «Mi ha devastato casa, non voglio certo ripetere l'esperienza!». Come darle torto? Atena aveva avuto davvero la forza di un tornado, nel nostro piccolo appartamento di periferia.
Anche in questo frangente, tuttavia, i gatti hanno rappresentato la parte migliore della mia identità, costringendomi a compiere una scelta precisa: non appena mi sono resa autonoma economicamente, ho deciso, insieme a *C.*, di trasferirmi in campagna. E' stato quasi come se Atena mi avesse mostrato - nei suoi undici anni di vita e con la sua insofferenza verso ninnoli e soprammobili - quale fosse l'ambiente più adatto per me. E' stata lei a suonare la nota d'inizio; gli altri gatti della mia vita hanno fatto il resto.
Appena trasferitami a D., è arrivata Clizia, bellissima gatta color grigio scuro, dal pelo lungo, abbandonata dai miei vicini di casa che, pur rivendicandone egoisticamente la proprietà, non si sono mai curati di lei e per quattro anni l'hanno fatta vivere in strada, esposta alle intemperie (Clizia! Così bella e consapevole di esserlo, costretta a dormire giorno e notte nella polvere della strada!), alimentandola poco e male. E' diventata cieca un anno dopo il suo "trasferimento" in casa nostra e, da quel momento, è divenuta ufficialmente "la Veggente", colei che ci apre la strada verso l'Invisibile.
Clizia avanti, quindi, e Cagliostro al mio fianco, poiché lui (unico gatto maschio) è la mia guida affidabilissima.
E' stata proprio la Nera Pestilenza (come amo chiamarlo ironicamente), durante l'ultima incursione del "Cappellaio Matto" (i nomi in codice sono d'obbligo, mi perdonerete...), a darmi il segnale di quanto la misura fosse colma. Infatti, mentre l'ipocrita stava in piedi davanti a me, vomitandomi addosso cattiverie (ero cerebralmente assopita? Come ho potuto permetterlo?) Cagliostro è salito sul divano e mi si è seduto accanto. Non si è acciambellato come fa di solito, simile a una piccola sfinge; ma è rimasto ben dritto, le zampette congiunte, a fissare il Cappellaio.
Notai che il suo sguardo si era indurito: per quanto impenetrabile, il mio "Cagliostrillo" non ha mai un'espressione dura. Assente, forse. Svagata. Lazzarona. Ma dura mai. Invece, quel pomeriggio, assomigliava, più che a un gatto, a una piccola divinità egizia irata.
Ne rimasi colpita - e "lo vidi" all'improvviso: non era semplicemente seduto; era "a guardia" del mio equilibrio - di ciò che poteva restare della donna (della strega!), affinché non andasse in frantumi. Una lezione che non dimenticherò mai.
Di Emma, ultima arrivata, devo ancora farmi un'idea precisa: accade sempre così, la "maghéia" dei miei famigli riesco a scoprirla solo ascoltando nel tempo i segnali. Il legame strega/famiglio (almeno per ciò che mi riguarda) si crea lentamente, stagione dopo stagione, avvenimento dopo avvenimento.

Perché ho scritto tutto questo? Quale il bandolo di queste disordinate riflessioni?
Ho scribacchiato questo post a più riprese: ogni giorno ne ho aggiunto un pezzetto, senza seguire uno schema preciso. Nel frattempo, ho avuto modo di leggere le considerazioni di Nyctea e di Tain sugli animali... Ho letto di come ritorni puntuale, nelle nostre chiacchiere stregonesche, il preciso il riferimento ai symbola e ai messaggi che gli animali ci inviano in determinati momenti del Cammino.

E allora... ecco, forse è di questo che ho bisogno adesso: dell'osservazione dei MIEI famigli (prima ancora che di quella degli animali del bosco e della campagna), che più di ogni altra creatura vivente mi conoscono e vedono (coi loro occhi segnati dalla maghéia) avanti - ben più avanti di quanto non riesca a fare io! - lungo il Sentiero che stiamo percorrendo. Ho necessità delle loro parole mute, delle ricorrenze che si intrecciano, delle corrispondenze che non sono semplici "coincidenze", ma costituiscono la trama di un ordito preciso.
Sono loro - i miei famigli - il mio equilibrio, la bussola che mi consente di non perdere la direzione neppure nei momenti più terribili di bufera.

Ho cominciato coi gatti e, trattandosi di gatti, non poteva uscirne uno scritto ordinato e coerente. Prometto di tornare sull'argomento, in maniera più proficua per tutti...
Questa volta, mi limito a chiudere con l'amato Baudelaire:

Un bel gatto forte, dolce e vezzoso
Passeggia nel mio cervello
Come a casa sua.
Si sente appena quando miagola,
Per quanto il tono è tenero e discreto;
Ma la voce è sempre profonda e ricca,
Sia che brontoli o s'acqueti.
Questo il suo incanto e il suo segreto.
Come penetra e filtra questa voce
Nell'intimo mio più tenebroso!
Mi riempie come un verso numeroso
E mi rallegra come un filtro!
Che quiete per i mali più crudeli!
Racchiude in sé tutte le estasi!
Non le servono parole
Per dire le più lunghe frasi.
L'unico archetto che morde
Sul perfetto strumento del mio cuore
E fa cantare più regalmente
La più vibrante corda
È la tua voce, gatto misterioso,
Gatto serafico, gatto strano!
Tutto in te, come in un angelo,
E' sottile ed armonioso!

13 commenti:

NycteaNoctua ha detto...

Non c'è nulla che ti assomigli di più di un micio, mia cara masca! Mickey è il sostegno sicuro da cui tornare, i tuo gatti sono l'ombra di ciò che c'è "oltre"...poche sicurezze ma tanta magia.
Ti bacio,
Francesca.

Anonimo ha detto...

ciao carissima! bentornata nell'universo virtuale! non ti sento da tantissimo e spero tu stia bene!

Anna / Arya e non ricordo più i vari soprannomi che ho usato :)

Canidia ha detto...

@ Nyc: un'allegra, bizzarra famigliola...

@ Anna!! Quanto tempo! Lieta di risentirti e... non scomparire di nuovo! :) Teniamoci in contatto!

Anonimo ha detto...

volentieri :D il tuo numero ce l'ho, intanto ti seguo nel blog come sempre :) spero il lavoro vada bene, io sono nel pieno dei consigli di classe di metà semestre! Che fatica!!
Un abbraccio a te e C. e ai famigli ;)

Anna

Canidia ha detto...

Noi abbiamo "già dato": sono finita anch'io a insegnare, in una scuola un po'... "particolare" - tanto per usare un eufemismo. Felicissima, ma... che fatica! A volte mi sembra di vivere in un film!
Un abbraccio! :*

Anonimo ha detto...

sono curiosa, perché scuola "particolare"? :)

comunque, ho trovato questo convegno che certamente ti interesserà: non sarebbe bello trovarci lì? :)
http://www.tavoladismeraldo.it/

Circolo Culturale Tavola di Smeraldo & Comune di Levone (TO)
II CONVEGNO INTERREGIONALE
LA STREGONERIA NELLE ALPI OCCIDENTALI
Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
Programma preliminare
9 e 10 Aprile 2011, Levone (TO)
Piazza Giacoletto n°2
SABATO 9 APRILE
Ore 16:30 Saluto delle Autorità
Apertura dei Lavori SANDY FURLINI
Nuovi risvolti sul processo per stregoneria a Levone 1474. Pierluigi BOGGETTO
L’accusa di stregoneria diabolica. Paolo PORTONE
Ore 19:00 Aperitivo
Rievocazione storica del “Processo e rogo alle masche di Levone” a cura dei gruppi storici
“Il Mastio” di Chiaverano (TO) e “Dulcadanza” di Magnano (BI)
Ore 20:30 Cena Medievale con intrattenimento
Ore 23:00 Escursione notturna alla scoperta del paesaggio levonese in compagnia di
Pierluigi Boggetto e Massimo Centini
DOMENICA 10 APRILE
Ore 10:00 Prima sessione
Stregoneria e l’arte della cura
Etnomedicina: uno sguardo antropologico. Antonio GUERCI
Le erbe delle streghe. Paolo CAVALLA
Ossa e pelli: riti sciamanici tra le streghe di Levone? Massimo CENTINI
Tortura e stato di coscienza. Marilia BOGGIO MARZET
Ore 15:00 Seconda sessione
Antropologia della strega e della montagna
La casa degli dei: antropologia della montagna. Massimo CENTINI
Pratiche magiche nell'Alessandrino tra XVI e XVII secolo. Gian Maria PANIZZA
Stregoneria e cultura montana in Valle d’Aosta. Silvia BERTOLIN
La strega nella storia e nella cultura moderna. Katia SOMA’
Relatori:
Silvia Bertolin, Giurista di storia medievale valdostana
Pierluigi Boggetto, Storico, saggista, Amministratore comunale di Levone,
Marilia Boggio Marzet, Psicologa, Psicoterapeuta, laureata in Filosofia
Paolo Cavalla, Medico Chirurgo, Fitoterapeuta
Massimo Centini, Antropologo e Scrittore
Sandy Furlini, Cultore di simbologia tradizionale, Medico Chirurgo, Master in Bioetica, Presidente
del Circolo Culturale Tavola di Smeraldo
Antonio Guerci, Cattedra di Antropologia, Università di Genova
Gian Maria Panizza, Direttore dell’Archivio di Stato di Alessandria
Paolo Portone, Storico, saggista, Presidente Centro Insubrico di Ricerche Etnostoriche
Katia Somà, Cultrice di storia del folklore e di storia delle religioni, Infermiera, Master in Bioetica
Per informazioni e aggiornamenti www.tavoladismeraldo.it (335-6111237)
Per eventuali pernottamenti saranno presto disponibili informazioni e tariffe.

Canidia ha detto...

... sembra interessante! E parla Centini! Me lo segno in agenda: in queste settimane ci sono alcune cose che mi preoccupano; ma, se tutto si sistemerà nei prossimi giorni (e dunque per il prossimo periodo), non vedo perché non si potrebbe fare una bella... "rimpatriata culturale"! :)
Il mio indirizzo mail ce l'hai, sì?

Anonimo ha detto...

uhm, no, non ce l'ho! ti scrivo un messaggio sul cell (se il numero è sempre lo stesso) così me lo mandi? :)

Elbereth ha detto...

Cara che piacere rileggerti!! Anche io ho latitato non poco ultimamente e mi dispiace averti perso un po' di vista :/ Questo post è bellissimo e condivido il tuo particolare legame per i felini. Anche io adoro il mio Romeo e davvero a volte hanno degli atteggiamenti da divinità egizie, altre che animali domestici ;) Ne abbiamo da imparare da loro :))

Tu hai facebook? Almeno lì potremmo stare più in contatto! ^__^ Un bacione!!

p.s. anche io quest'anno lavoro in una scuola media dove i ragazzi sono piuttosto problematici. A volte è dura ma si hanno anche delle belle soddisfazioni :))

Bacioni!
Claudia

Canidia ha detto...

@ Anna: sì, mandami pure un sms! Il numero è 347 2741... Corrisponde? :)

@ Elbereth: certo che sono su FB! Il nome del tuo contatto?

Elbereth ha detto...

Il mio nome è Claudia Falcone però penso che non potrai trovarmi a meno che non abbiamo amici in comune (ho impostato una privacy piuttosto serrata)! Sennò scrivimi pure il tuo contatto al mio indirizzo email: strega_del_vento@hotmail.com :))

Maria Luisa Pesce ha detto...

Scuole particolari?
Io sono un'educatore e lavoro con ragazzi a rischio, un'attività che a volte è davvero molto faticosa, ma può dare (o almeno le dà a me) soddisfazioni immense.
Io amo i miei ragazzi...e il mio gatto.
Ho avuto un cane per tredici anni, ma ammetto che un gatto è tutta un'altra cosa.
Il legame che si è creato con la mia Selina Tetella è davvero viscerale.
Benedetti, amatissimi animali.

Canidia ha detto...

@ Maria Luisa, non posso che sposare in pieno il tuo commento, nella parte che riguarda l'amore per il proprio lavoro... e anche gli animali. D'altra parte si sa che la dote dell'empatia è sempre... "a tutto tondo"! Un caro saluto.

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