mercoledì 11 febbraio 2009

Della magia delle parole - Parte I

Spesso mi rendo conto che il mio interesse per la letteratura e la parola scritta può apparire poco inerente alla fede religiosa e al mio amore per la Magna Mater - più simile a un gioco intellettuale che all'afflato del credente.
Questa convinzione non è sbagliata solo per ciò che mi riguarda, ma anche (e soprattutto) perché trae origine da un'errata valutazione del mezzo poetico; che è, in un'unica soluzione, strumento affilato e magnifico della mente umana e primo vero atto magico della storia.
Fin dalle origini, infatti, la magia si è espressa attraverso la "legatura" delle parole che, cadenzate e catartiche, avevano la possibilità di aprire mondi "altri" e di soddisfare la volontà dell'operante.
Andando avanti nei secoli, con l'affinarsi del mezzo espressivo, la parola poetica diviene veicolo di conoscenza - dove per Conoscenza si intende la discesa del divino nella natura umana. E', in breve, l'in-vasamento: il poeta, otre vivente e pulsante, accoglie la divinità dentro di sé, divenendo tutt'uno con essa e acquisendo la capacità di "vedere" e di mostrare ciò che ha visto agli altri uomini.
Esiodo, nel proemio della Teogonia, è molto chiaro in merito: le parole sono ispirate dalle Muse ed è a queste divinità che il poeta si rivolge per conoscere la verità, in modo da poterla tramandare.

Beato il mortale caro alle Muse:
a lui fiorisce dalle labbra la voce [...].
Figlie di Giove, salvete, l'amabile canto a me date;
e celebrate la stirpe dei Numi che vivono eterni,
che nacquero dalla Terra, dal Cielo gremito di stelle,
e dalla buia Notte: nutriti altri furon dal mare.
E dite come prima la Terra ebbe origine, e i Numi
nacquero, e i Fiumi, e il Mare che irato si gonfia, infinito,
e sfavillanti gli astri nell'alto, e l'amplissimo Cielo.


(Esiodo, Teogonia)

La poesia - dunque - come Conoscenza.
E la Conoscenza come atto generativo, produzione di Verità e di Realtà (alternative?).

G. Courbet, L'origine du monde

Ecco che, legato al significato originario del termine poesia (dal greco poièo: compongo, invento, produco, faccio), il gesto poetico - fatto di cadenze ritmiche, capaci di rapire la nostra mente e la nostra attenzione - acquista una nuova arcana valenza...

Aggiornamento del 14 aprile 2009
Nella puntata de Il Terzo Anello del 13 febbraio 2006, Carla Fioravanti raccoglie la testimonianza di un'anziana signora, che racconta i suoi ripetuti incontri con la "fattucchiera" Lidia: quest'ultima avrebbe affermato che «Il corpo è fatto di sillabe».

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